BASTAAA!! Non conosco un amante dello yoga che non abbia rivolto gli occhi al cielo e non abbia dovuto recitare un paio di mantra per non infervorarsi al sentire questa frase: lo yoga è uno sport per anziani!
In questa affermazione non c’é nulla di corretto! Un vero yogi ogni volta che la sente si fa venire un capello bianco…e forse solo per questo motivo CHI NON PRATICA pensa che lo yoga sia “uno sport” per “anziani”.
Innanzitutto lo yoga e un insieme di pratiche ascetiche e meditative e non uno SPORT. Nello yoga le asana(o posizioni) non sono altro che un modo fisico per raggiungere uno stato spirituale più elevato allineando i canali energetici incanalando così l’energia verso specifici punti del corpo.
Quindi ripetiamolo tutti insieme: LO YOGA NON E’ UNO SPORT!
Sul fatto del “per anziani” è un pò un mistero per cui si sia diffusa questa falsa credenza. Forse perchè ANCHE le persone di una certa età praticano lo yoga, cosa che non succede per altre attività che non sono altrettanto benefiche per la schiena, per le articolazioni e per la postura. Diciamo che la scelta di praticare yoga è una scelta più matura, consapevole di chi sa apprezzare i benefici di flessibilità, forza ma anche equilibrio fisico e mentale.
Io non sono una “vera yogi”, non sono una che pratica in modo costante, una che segue tutti i precetti di Patañjali, sono una che ha iniziato a praticare yoga guardando i filmati su youtube di Tim Senesi e Lesley Fightmaster… e ammetto pure che Yoga with Tim ho iniziato a seguirlo solo perchè il baldo Tim è un surfista dalle notevoli doti…yogiche…
E allora sono la persona più adatta a scrivere un articolo sullo yoga? (Beh se Aranzulla può scrivere con profitto di informatica…allora posso farlo pure io!)
Diciamo che non pretendo di erudirvi sugli scritti di Patañjali, o di spiegarvi quali sono i precetti yoga, se essere o non essere vegani, cosa sono i mantra, i mudra o quali sono le migliori tecniche yoga, ma soprattutto di illuminarvi con il concetto di calma, amore e di non violenza che mi sono alquanto ostici!
Ma proprio perchè sono una persona “comune” che come tante si è approcciata da ignorante allo yoga e ne è rimasta affascinata, che come voi ha pensato che lo yoga è da anziani e ha dovuto AMPIAMENTE ricredersi, mi sento di voler condividere con voi la mia esperienza, per farvi capire che non c’è una sola via per arrivare allo yoga, nè un solo modo per viverlo!
Il mio intento in questo semplice articolo è di farvi innamorare di questa antica pratica, tanto quanto me ne sono innamorata io, spiegandovi i benefici e cercando di aprirvi la mente per non farvi cadere nelle trappole dei luoghi comuni.
Coloro che praticano yoga e che hanno studiato vi spiegheranno che in realtà lo Yoga è uno e uno solo. Però chi si è occupato di comunicazione come me vi spiegherà quanto la frammentazione sia alla base di qualsiasi concetto di marketing. Quindi diciamo che c’è lo Yoga (in particolare per indicare lo yoga fisico ci si riferisce all’Hata Yoga) e poi c’è quello che io chiamo lo Yoga pop, che sono le variazioni tematiche dello yoga per andare in contro a chi vuole trattare lo yoga come uno SPORT(perchè di nuovo ripetiamolo tutti insieme LO YOGA NON E’ UNO SPORT!) o per chi cerca qualcosa di mirato che si avvicini di più al suo modo di essere.
Per qualsiasi motivo facciate yoga quindi, è un bene, vi fa bene e vi porta a stare bene. E anche se non lo fate con le giuste intenzioni, quelle arriveranno perchè con lo yoga è cosi. Inizi con un vabbè proviamo e finisci per imparare a memoria i mantra dell’Ashtanga.
Prima di dirvi QUALE yoga voglio dirvi che la domanda fondamentale è il CHI. Quindi prima di infilarvi in un corso a caso e iscrivervi per un anno, fate una lezione di prova perchè nello yoga, più che in qualsiasi altra attività è fondamentale l’insegnante. Lo yoga crea un rapporto maestro-discepolo e se il maestro è cattivo il discepolo non potrà raggiungere grandi obiettivi.
Analizzate la lezione con logica e cercate di non farvi entusiasmare dalle capacità atletiche del docente. Il fatto che lui alla prima lezione si porti in Shirsasana (verticale sulla testa) e cerchi di portare anche voi non indica OMMIODDIOQUANTOE’FIGO ma più che altro indica che è un insegnante da cui scappare perchè prima o poi vi farete male. Quindi trattenete l’entusiasmo e cercate di fare le cose con calma, con metodo e disciplina, come richiede lo yoga.
Ora arriviamo al punto. Quale yoga.
Puoi scegliere tra Hata, Ashtanga o Vinyasa. L’Hata yoga fa parte dello Yoga tantrico,è il termine generico per indicare lo yoga fisico dall’hata nascono tutti gli altri tipi di yoga.L‘ashtanga é uno yoga molto rigoroso che implica una sequenza prefissata di asana, è veloce e i movimenti sono controllati dalla respirazione. Il vinyasa è una sequenza variabile di asana e in realtà indica un termine generico per l’associazione tra respiro e movimento. Presso il centro Ashtanga di Lissone potete provare lezioni di Ashtanga con due ottimi insegnanti che sapranno guidarvi nel mondo delle asana. Sul loro sito trovate maggiori dettagli sulla pratica di questa disciplina.
Se le versioni precedentemente elencate non sono abbastanza per le vostre potenzialità(e cmq già praticate yoga da qualche tempo e siete certi che la vostra muscolatura è in grado di sopportare notevoli sforzi fisici) ecco a voi la scelta: Power yoga o Rocket Yoga. Sono una evoluzione dell’ashtanga di recente generazione e sono comoposte da delle serie particolarmente impegnative create appositamente per generare calore ed energia. Spiegateglielo ai miscredenti in Eka Hasta Vrksasana che lo yoga non è uno “sport per anziani”!!!
E allora ti piacerà grondare praticando Bikram o Barkan yoga. Queste tipologie di yoga si praticano in sale molto calde(fino a 40 gradi) e con una umidità controllata(circa 40%) per permettere ai muscoli caldi di raggiungere un grado di distensione maggiore. La differenza tra le due consta del numero di asana utilizzate e dalla loro sequenza.
Se ti piace capire il perchè delle cose e cerchi uno yoga fondato su una profonda conoscenza dell’allineamento del corpo esteriore con quello interiore, che alterni i momenti di pratica a quelli di spiegazione, allora sicuro faranno per te Anusara e Yiengar. Sono due tipi di yoga terapeutici che lavorano sia sulla parte fisica che psicologica per metterle in allineamento.
Lo yoga Yiengar utilizza anche degli strumenti per la pratica come blocchi, corde, sedie e cinture. La pratica dello Yiengar è particolarmente accessibili a persone di tutte le età
Restorative e Viniyoga sono sinonimo di yoga terapeutico! Questi tipi di yoga sono particolarmente indicati per chi soffre di mal di schiena. Puntano principalemente su allungamenti e stretching per alleviare i dolori e riportare il corpo in condizioni di benessere. Sono pratiche molto personali, poichè partono dal principio che devono adattarsi alla persona.
Parto dal piu “dinamico” di questi stili, che si contrappongono drasticamente a quelli precedentemente spiegati nelle prime due sezioni. La pratica dello yin yoga si concentra sui tessuti connettivi, cioè tessuti più profondi e rigidi come fascia, legamenti, tendini, articolazioni ed ossa. Il suo stile é moooooolto lento e si concentra principalemente sulla respirazione e l’allungamento con posizioni passive e statiche che si trattengono tra 3 e 5 minuti.
Il Kundalini yoga é quello che stai cercando se la vostra attenzione è spostata molto più sui benefici della mente che del corpo.Il Kundalini yoga utilizza tecniche di rilassamento e di meditazione accompagnate dalla recitazione di mantra.
Se invece proprio della parte fisica non ve ne frega niente vi consiglio il Raja Yoga.
Neanche a dirlo sono gli yoga di “ultima generazione”. Sono inni alla pace e all’amore e spingono verso la non violenza… sembra fatto per me(…ironic mode on…)!
Jivamukti yoga nato negli anni 80 ha conquistato star come Madonna e Uma Thurman e usa come precetti la non violenza, studio delle antiche scritture, potere del suono, devozione e meditazione. Simili sono quelli dello Sivananda Yoga: servire, amare, dare, purificare, meditare e a realizzare. Per aggiungere questi obiettivi si segue un percorso che coinvolge ogni livello dell’esperienza umana: l’intelletto, il cuore, il corpo e la mente.
Eccoci qua ai miei preferiti. I tipi di yoga “unconventional”. AntiGravity Yoga, AcroYoga e Sup Yoga. Dell’AntiGravity yoga credo che avrete modo di apprendere molto guardando il mio sito, in particolare nelle pagine dedicate a questa disciplina. Mentre il Sup Yoga è la versione anfibia dello Yoga. Si pratica su un sup(Stand up paddle), una tavola che galleggia in acqua, e sopra le quali si possono raggiungere le asana flottando sulle onde(sconsigliato vivamente a chi soffre di chinetosi). Il sup svilupperà grandi doti di equilibrio, perchè vi posso assicurare che pagaiare in piedi sopra una tavola ondeggiante non è così facile come lo fanno sembrare gli hawaiani!
L’AcroYoga è un bel modo per condividere una pratica privata come lo yoga con un partner con cui si instaura un rapporto di fiducia, equilibrio e complicità. Le asana e i flow saranno dei movimenti sinergici e fluidi. Divertente e spettacolare.
Un altro paio di info.
Le pratiche di solito durano circa in media un’ora e mezza.
Quando vi troverete al finale in Savasana cercate di non addormentarvi, spazientirvi o alzarvi. E’ un momento di profonda meditazione importante come il resto della pratica.
Non cercate di raggiungere posizioni che non sono ancora alla vostra portata dalla prima lezione.
Se non riuscite ad andare a un corso tutti i giorni, praticate cmq anche mezz’ora a casa, allenando il respiro.
Ok direi che ora avete tutte le carte in mano per scegliere la vostra via! Provate e vedrete quanto ve ne innamorerete.